Il ciclo della vita
_libro secondo/992-1023
E da seme celeste proveniamo
infine tutti quanti: padre a tutti
è lo stesso da cui riceve goccia
a goccia l’acqua limpida la terra,
madre benigna, che gravida genera
floride messi e alberi fecondi
995 e il nostro genere umano e ogni stirpe
di fiere, offrendo il cibo con cui tutti
nutrono il corpo e passano una vita
piacevole e propagano la prole:
e perciò merita il nome di madre.
Torna così alla terra quel che prima
1000 le apparteneva e gli spazi del cielo
accolgono di nuovo quanto è sceso
dalle rive dell’etere. La morte
non annienta le cose al punto tale
da distruggere pure i corpi primi
della materia bensì le disgrega
e unisce poi di nuovo questo a quello
1005 e fa in modo così che tutte mutino
forma e colore ed ottengano il senso
e lo rendano poi all’improvviso,
sì che comprendi bene quanto importa
con quali altri gli atomi si uniscano
e in quale posizione, e quali moti
1010 imprimano e ricevano; e non credere
che negli eterni corpi primordiali
possa trovarsi quello che vediamo
fluttuare sulla pelle delle cose,
e apparire, e spegnersi d’un tratto.
Anche in questi miei versi molto conta
con quali altre le lettere si uniscano
1015 e secondo quale ordine: le stesse
lettere infatti indicano cielo
e mare e terre e fiumi e sole e messi
e alberi e animali; se non tutte,
la maggior parte di esse sono simili,
ma significano cose differenti
per la loro diversa posizione.
E così pure nelle cose: quando
nella materia cambiano gli incontri
e i movimenti degli atomi, e l’ordine,
la posizione e le figure, certo
devono trasformarsi anche le cose.