Proemio

_libro secondo/1-62

È dolce, quando il vasto mare è preda
della furia dei venti contemplare
stando a terra la grande angoscia altrui;
e non perché ci dia qualche piacere
il tormento degli altri; dolce invece
è sapersi al sicuro da quei mali.
5 Dolce pure è osservare la battaglia
di grandi eserciti schierati in campo
senza alcuna minaccia di pericolo.
Niente però è più dolce dello starsene
nella fortezza sicura e serena
della dottrina dei sapienti e sporgersi
ad osservare gli altri, contemplando
lo smarrimento angoscioso di tutti
10 e la vana ricerca di una via
che dia senso alla vita: chi gareggia
in ingegno, chi invece in nobiltà
e chi ancora si sforza notte e giorno
con immensa fatica per emergere
alla ricchezza e al potere più grandi.
O miserabili menti degli uomini!
15 O cuori ciechi! In mezzo a quante tenebre
e pericoli passa questa vita
così breve! Davvero non vedete
che la natura null'altro reclama
se non un corpo privo di dolore
ed un animo pieno di piacere,
libero da ogni cura ed ogni affanno?
20 Il nostro corpo è fatto in modo tale
che gli basta ben poco per rimuovere
il dolore e ottenere ogni piacere.
Talora, quando mancano le statue
25 dorate di fanciulli che sorreggono
con la destra le fiaccole, a far luce
ai banchetti notturni, o se il palazzo
non rimanda bagliori d'oro e argento
né il suono delle cetre si solleva
fino ai soffitti decorati d'oro,
alla nostra natura basta starsene
30 sdraiati in riva al fiume, sopra l'erba
soffice, sotto un albero maestoso
dando piacere al corpo in modo semplice
soprattutto se il tempo è favorevole
e la bella stagione fa spuntare
nell'erba fiorellini colorati.
Né la febbre abbandona prima il corpo
se t'agiti tra drappi ricamati
35 o nell'abbraccio di stoffe di porpora
invece di dormire in una semplice
veste plebea. E poiché tesori o gloria
o nobilità non sono di vantaggio
alcuno per il corpo, c'è da credere
che siano indifferenti anche per l'animo.
40 Guardare i tuoi soldati in campo aperto
dar vita a una parvenza di battaglia
con afflusso di truppe e cavalieri, (1)
e schierarli, dotati al tempo stesso
delle armi e della brama di combattere,
o scorgere le navi farsi largo
velocemente: forse spaventate
45 da queste scene le superstizioni
fuggono via dal tuo animo, oppure
i terrori di morte se ne fuggono
dal tuo cuore e lo sciolgono dall'ansia?
Ma questo, è chiaro, è uno scherzo. I timori
e gli affanni che sempre ci accompagnano
non si lasciano certo spaventare
dal rumore delle armi o dagli scontri
50 e dimorano, audaci, presso i re
e i potenti e non hanno alcun rispetto
del luccichìo dell’oro o del fulgore
d’una veste di porpora; perché
dubiti che il potere di sconfiggerli
appartenga soltanto alla ragione?
55 Come i bambini tremano nel buio
e temono ogni cosa, così noi
in piena luce temiamo talvolta
cose non più terribili di quelle
che i bambini paventano nel buio
e credono che stiano per succedere.
Perché questi terrori, queste tenebre
dell’animo svaniscano non servono
60 il sole coi sui raggi e lo splendore
del giorno, ma l’esatta conoscenza
della natura e delle sue ragioni.

(1) Passo corrotto. Leggo: subsidiis magnis et ecum vi constabilitas / ornatasque armis statuas pariterque animatas (vv, 42-43).