Il numero degli atomi di ogni forma è illimitato
_libro secondo/523-581
A quanto ho già insegnato aggiungerò
una cosa che ne è la conseguenza
e ne trae verità: (1) gli atomi simili
tra loro per la forma e la figura
525 sono infiniti. Se infatti è finita
la varietà delle forme, bisogna
che sia infinito il numero degli atomi
che hanno una forma simile, altrimenti
dovremo ritenere che l’insieme
di tutta la materia sia finito:
e ho provato che ciò non è possibile (2)
mostrando nei miei versi che i corpuscoli
530 della materia abbracciano l’insieme
delle cose accorrendo da ogni parte
dall’infinito, con urti continui.
Se osservi poi che vi sono animali
più rari e scorgi in essi una natura
meno feconda, può essere che altrove
in un luogo remoto della terra
535 ve ne siano tanti da colmarne
il numero. Ad esempio gli elefanti
che hanno la mano a forma di serpente,
i primi tra i quadrupedi, che in India
sono tante migliaia da formare
una barriera d’avorio che quasi
impedisce di entravi: tale è il numero
540 di queste bestie che da noi scarseggiano.
Ma ti concedo anche questo: poniamo
l’esistenza d’un essere qualsiasi
che sia unico, solo con il corpo
con cui è nato, tale che nel mondo
intero non vi sia un altro simile:
tuttavia senza un’infinita mole
545 di materia non potrà generarsi
né poi crescere. Se anche supponessi
sparsi di qua e di là nell'universo
i semi genitali di quest’essere
unico, donde, dove, per impulso
di quale forza e in che modo potranno
550 cozzare e unirsi nell’immenso oceano
della materia, in mezzo al turbinare
degli elementi? Non hanno, io credo,
modo alcuno d’unirsi. Come quando
dopo molti naufragi il grande mare
getta qua e là gli scafi, i banchi, i remi
galleggianti, gli alberi, le prore
e le antenne, così che su ogni spiaggia
si vedono gli aplustri abbandonati
ai flutti, ad avvertire noi mortali
di evitare le insidie la violenza
i tranelli del mare ingannatore,
a non credergli mai, in nessun tempo,
nemmeno quando è calmo e ti sorride
e ti chiama con voce seducente,
560 così, se poni un numero finito
agli atomi d’un genere qualsiasi,
essi, sparsi nel tempo senza fine,
saranno sballottati in ogni dove
da correnti contrarie di materia,
così che non potranno mai cozzare
e unirsi, permanere nell’unione
565 e accrescersi. Ma ciò, è evidente, accade:
le cose nascono e, una volta nate,
possono accrescersi; e dunque è evidente
anche che i semi primi di ogni genere
di cose sono infiniti e per questo
offrono a tutto un apporto continuo.
Non possono in eterno i movimenti
570 che portano la morte seppellire
la vita; ma nemmeno i movimenti
contrari, che producono ed accrescono
le cose sono in grado di tenere
eternamente in vita ciò che creano.
V’è un’incerta contesa tra i principi
una guerra ingaggiata in un lontano
575 tempo infinito: a momenti prevalgono
le forze della vita, ma la morte
le raggiunge e le supera, ed al pianto
dei neonati che s’aprono alla luce
s’unisce il pianto funebre; né al giorno
segue una notte né alla notte un’alba
che non oda l’affanno dei vagiti
580 misto al pianto, compagno della morte
e delle tristi cerimonie funebri.
(1) Si ripetono qui i versi 578-579.
(2) Nei versi 1008-1051 del primo libro e 83 e seguenti di questo secondo libro.