La varietà delle forme degli atomi è limitata
_libro secondo/479-522
A quanto ho già insegnato aggiungerò
una cosa che ne è la conseguenza
e ne trae verità: le varie forme
480 degli atomi hanno un numero finito.
Se non fosse così avremmo ancora (1)
semi dal corpo esteso all’infinito,
ma nel minuscolo corpo di un atomo
485 c’è un limite al variare delle forme.
Supponiamo in un atomo tre parti
minime o poche in più: se proverai
a combinarle nei modi più vari
mettendo alcune in alto e altre in basso
spostandole ora a destra ora a sinistra
provando a quante forme può portare
490 il vario combinarsi delle parti
sarai costretto, se vorrai ancora
una figura diversa, ad aggiungere
altre parti. Per ottenere poi
nuove figure dovrai in egual modo
cambiare ancora la disposizione
495 delle parti. A nuove forme dunque
si accompagna un aumento della massa.
Ché se pensi infinita la varianza
delle forme dei semi, sei costretto
a postularne alcuni di grandezza
immane: ed ho provato in precedenza
500 che ciò non è possibile. Le vesti
barbariche e la porpora splendente
di Melibea, tinta con conchiglie
tessaliche, e la specie dei pavoni
così preziosa e piena di una grazia
che dà gioia: per te più non avrebbero
valore, vinte da nuovi colori.
La mirra profumata e il dolce miele
505 terresti in poco conto; e così il canto
del cigno e le apollinee melodie
modulate con arte sulle corde
sarebbero ugualmente vinti e muti.
Tutto infatti sarebbe superato
da qualcosa di sempre più perfetto
e ugualmente al contrario: sempre avremmo
il peggio di qualunque cosa; sempre
510 vi sarebbe una cosa più schifosa
da annusare o sentire, da guardare
o mangiare. Poiché ciò non succede
ma ogni realtà ha un limite assegnato
che ne serra l'insieme da ogni lato
devi ammettere che anche la materia
ha limiti al variare delle forme.
515 Dal fuoco, infine, alla gelida neve
c'è un tratto limitato, e così vale
al contrario. Intermedie variazioni
di caldo e freddo portano dall’uno
all'altra con un ordine graduale.
È una distanza dunque limitata:
520 da entrambi i lati è segnato un confine;
da una parte imperversano le fiamme
dall’altra il grande freddo della neve.
(1) rursum. Si suppone che Lucrezio faccia riferimento a una dimostrazione precedente che è saltata a causa di una lacuna.