Occorre conoscere la natura
_libro primo/102-135
E verrà forse il giorno in cui tu stesso
spaventato da qualche vaticinio
te ne andrai via da me: a forza d’incubi
sanno cambiarti fino nel profondo 105
sporcando di paura ogni tua gioia.
E certo: se sapessimo che ha fine
con la morte qualsiasi sofferenza
non avrebbero presa su di noi
religioni e profeti minacciosi.
Ma se dopo la morte temi pene 110
eterne come fai a ribellarti?
Dove trovi la forza e le ragioni?
La natura dell’anima si ignora,
se con noi nasca o s’insinui alla nascita
se con noi morta si spezzi nel nulla
o vada nelle tenebre dell’Orco 115
alle grandi paludi o si reincarni
per decreto divino in qualche bestia
come credeva Ennio, che per primo
colse fronde perenni d’Elicona
e ottenne fama tra le genti italiche;
dichiara, è vero, nei suoi versi eterni
che esiste l’Acheronte, ma non l’abitano 120
l’anime nostre, né i corpi, ma solo
parvenze pallidissime di noi.
Da qui, ricorda, gli giunse il fantasma
d’Omero la cui fama è senza fine
e prese a dirgli con lacrime amare 125
la natura profonda delle cose.
Per questo occorre conoscere bene
ogni cosa del cielo, i movimenti
del sole e della luna, e quale forza
governi quel che accade sulla terra, 130
ma più urgente è indagare attentamente
la natura dell’anima e dell’animo
e che succede quando con terrore
a volte svegli, se siamo malati,
a volte invece sepolti nel sonno
ci sembra di vedere e di sentire
qui, proprio qui, qualcuno che da tempo
è un pugno d’ossa che la terra abbraccia. 135
Stato: rivisto. Traduzione di Antonio Vigilante. Licenza CC BY-NC-ND.