Il movimento degli atomi

_libro secondo/67-141

La materia, è certo, non è tutta
stipata in sé. Vediamo che le cose
si restringono e quasi le avvertiamo
disfarsi lentamente fino a quando
70 il tempo le sottrae al nostro sguardo;
ma l’insieme del mondo appare intatto.
Accade perché gli atomi che lasciano
un corpo, riducendolo, si aggiungono
ad un altro accrescendolo; se il primo
incanutisce il secondo fiorisce;
75 né si fermano lì. Così l’insieme
del mondo si rinnova di continuo.
La vita dei mortali è nello scambio.
Cresce una specie ed un’altra declina,
nel volgere del tempo si trasformano
tutti i viventi e simili ad atleti
si passano la fiamma della vita.
80 Se credi che i principi delle cose
possano mai fermarsi e tuttavia
da fermi generare i movimenti
dei nuovi corpi vaghi ben lontano
da ciò che è vero. Infatti poiché vagano
questi corpi nel vuoto è necessario (1)
che accada per il loro stesso peso
85 o per un colpo forte dall'esterno.
Spesso succede infatti che si scontrino
rimbalzando in direzioni opposte;
la cosa non sorprende: sono duri,
pesanti e solidi e nulla da dietro
li trattiene. Comprendi meglio il moto
90 di tutta la materia se consideri
che l'universo non ha fondo alcuno,
un luogo in cui si possano posare
gli atomi. Ho già dimostrato, con solide
ragioni, che lo spazio è senza fine
e in ogni direzione s'apre immenso.
95 Stando così le cose non sorprende
che nel vuoto profondo non sia data
agli elementi primi quiete alcuna,
ma agitati da un moto assiduo e vario
si scontrino, ed alcuni dopo l’urto
siano sbalzati lontano, mentre altri
100 restano a breve distanza. Quegli atomi
che rimbalzano meno e si riuniscono
in uno spazio più angusto, impacciati
dalla loro figura aggrovigliata
compongono la base dura e solida
della pietra, del ferro e d’altre cose
105 simili. I pochi atomi che invece
vagano per il grande vuoto, spinti
lontano, a grandi intervalli, ci danno
l’aria leggera e la luce magnifica
del sole. Molti invece si disperdono
110 nel vuoto, non riuscendo ad aggregarsi
agli altri atomi e ad accordare i moti.
Di ciò che dico abbiamo sempre avanti
ai nostri occhi l’immagine e l’esempio:
115 se in una stanza buia filtra un raggio
di sole puoi vedere molti corpi
minuti volteggiare e mescolarsi
nel vuoto ed animare una battaglia
continua raggruppandosi in eserciti
120 che si scontrano e quindi si allontanano
senza tregua. Da ciò si può comprendere
in che modo si muovano nel vuoto
immenso gli elementi primordiali
per quanto possa cosa tanto piccola
darci un modello e una traccia d’indagine
per conoscere cose ben più grandi.
125 E c’è un'altra ragione per guardare
con attenzione simili pulviscoli
illuminati da un raggio di sole:
il loro turbinare manifesta
i moti sottostanti alla materia
segreti ed invisibili. Vedrai
molti di questi corpuscoli prendere
130 all’improvviso un’altra direzione
per impulso di forze non visibili
e ancora poi tornare indietro, spinti
di qua e di là, dappertutto. È evidente
che tutto questo movimento nasce
dagli atomi. Per primi essi si muovono
da sé; quindi si muovono quei corpi
formati da pochi atomi e più prossimi
135 per così dire alla loro energia;
si muovono pertanto per la spinta
sottostante e invisibile degli atomi,
e a loro volta sospingono corpi
un po’ più grandi. Così il movimento
iniziato dagli atomi si accresce
e giunge gradualmente ai nostri sensi
140 fino a spingere i corpi che vediamo
in un raggio di sole, benché gli urti
che lo causano restino nascosti..

 

(1) Ho mantenuto nella traduzione la continuità tra il vagare del lettore-Memmio (a vera longe ratione vagaris) e il vagare degli atomi nel vuoto (per inane vagantur).