La formazione dei corpi

_libro primo/482-598

Tra i corpi distinguiamo gli elementi
primi da ciò che formano associandosi.
I primi sono solidi a tal punto
che non c'è forza in grado di distruggerli.
È per questo difficile che esistano
corpi fatti soltanto di elementi
simili. Infatti i fulmini attraversano
le mura delle case, proprio come 490
fanno voci e rumori; nella brace
il ferro s’arroventa, il grande caldo
spacca le pietre e a un fuoco vivo cedono
per quanto duri siano l’oro e il bronzo.
L’argento si riscalda e si raffredda:
lo sentiamo tenendo con due mani
com’è d’uso una coppa per versare
del liquido dall’alto. Non esiste
pertanto, a quanto pare, cosa alcuna
al mondo che sia solida. Dobbiamo
tuttavia – fa’ attenzione – riconoscere,
perché a ciò ci costringe la reale
natura delle cose, l’esistenza
di corpi eterni e solidi che chiamo
semi o principi primi e che compongono 500
ogni cosa. Lo spiego brevemente.
Poiché, lo abbiamo visto, la natura
di tutto è fatta di due cose opposte,
la materia ed il vuoto in cui le cose
si diffondono, occorre che sia l'una
che l'altro siano puri e separati.
Infatti ovunque vi sia quello spazio
che chiamo vuoto manca la materia,
e dov'è la materia manca il vuoto.
Gli elementi primari sono dunque
solidi e senza vuoto. Nelle cose 510
generate può esserci del vuoto
ma solo se lo serra tutt'intorno
la materia. Nessun ragionamento
sensato potrà giungere ad ammettere
l’esistenza del vuoto in qualche corpo
senza materia solida a racchiuderlo.
Questo può farlo solo un aggregato
di materia, capace di costringere.
E sarà dunque eterna, in quanto solida,
la materia, e mortale tutto il resto.
Se non ci fosse quel che chiamo vuoto 520
tutto sarebbe solido; e d'altronde
tutto sarebbe vuoto se i corpuscoli
non occupassero ovunque lo spazio.
Vuoto e materia si alternano in modo
che non c'è solo mai materia o vuoto;
lo spazio appare pieno oppure vuoto
in base alla presenza dei corpuscoli.
I quali sono poi tali che nulla
può fracassarli con un colpo esterno
o disgregarli agendo dall'interno 530
o distruggerli in qualche altro modo,
come ho mostrato qualche verso fa.
È chiaro: quando manca il vuoto nulla
può collidere frangersi spezzarsi
in due e aprirsi all'umido o al freddo
o al fuoco distruttore di ogni cosa.
Più vuoto ha un corpo in sé più queste cose
ne fanno scempio. Se dunque i corpuscoli
primordiali son come ti ho insegnato,
solidi e senza vuoto, è necessario
che siano eterni. Se così non fosse 540
tutto sarebbe già tornato al nulla
e dal nulla sarebbe poi rinato.
E poiché, come prima ti ho insegnato,
nulla può nascere dal nulla e niente
di quel che è nato può tornare al nulla
questi elementi primordiali devono
essere eterni. In essi si dissolvono
i corpi nel momento della fine
perché vi sia materia sufficiente
per la creazione delle nuove vite.
Questi elementi sono dunque solidi
e semplici, altrimenti non potrebbero 550
conservarsi nel tempo e garantire
l'eterno rinnovarsi di ogni cosa.
Se la natura non avesse posto
un limite al dissolversi dei corpi
il tempo avrebbe già distrutto tutto
e nulla più sarebbe generato
e giungerebbe al fiore dell'età.
Tutto, vediamo, si dissolve in fretta
mentre lento è il processo di ricrescita,
e dunque quel che il tempo già passato
nel volgere dei secoli ha squassato,
frantumato e travolto non avrebbe
il tempo necessario per ricrescere. 560
Certo alla distruzione è stato imposto
un tempo stabilito, se vediamo
che le cose ricrescono e ogni specie
di viventi ha il suo tempo per attingere
il fiore dell'età. A ciò si aggiunga
che per quanto formati da materia
ben solida i corpuscoli compongono
cose morbide: acqua aria terra
e vapori. È possibile dar conto
del modo in cui queste cose si formano
e sviluppano solo se ammettiamo
che in tutto c'è del vuoto; non potremmo
al contrario spiegarci l'esistenza 570
delle rocce o del ferro se pensassimo
che gli elementi primi siano morbidi:
cadrebbe il fondamento di ogni cosa.
Sono pertanto gli elementi primi,
semplici eppure solidi e potenti,
che aggregandosi in modo più compatto
danno origine a corpi resistenti.
Se non è posto un limite al dissolversi
dei corpi è necessario che ci giungano
dall’infinito tempo già passato
elementi scampati a ogni pericolo: 580
ma come avrebbero potuto reggere
alle aggressioni continue del tempo
se la loro natura fosse fragile?
E infine: la natura ha dato leggi
precise ad ogni specie di viventi
fissando i tempi di crescita e morte
sancendo l'impossibile e il possibile;
e nulla muta, tutto resta uguale,
al punto che gli uccelli variopinti
una generazione dopo l'altra
mantengono i colori della specie. 590
Non sorprende: hanno un corpo di materia
che non cambia nel tempo. Se al contrario
gli elementi potessero cambiare
o venire alterati in qualche modo
sarebbe incerto tutto quel che nasce
non vi sarebbe regola né limite
né si tramanderebbero nel tempo
dai genitori ai figli la natura
le usanze e i movimenti della specie.