La deviazione degli atomi

_libro secondo/217-250.

Su questo tema voglio che tu sappia
anche che i primi elementi cadendo
in linea retta giù nel vuoto, spinti
dal loro peso, in un tempo e in un luogo
imprevedibili hanno un lieve scarto,
220 il minimo perché si possa dire
che il percorso è cambiato. Senza questo
minimo scarto gli elementi primi
scenderebbero dritti giù nel vuoto
profondo, simili a gocce di pioggia,
e senza urti, senza alcun incontro
tra essi la natura non avrebbe
modo di generare alcuna cosa.
225 Si potrebbe pensare che i corpuscoli
più pesanti, che cadono pertanto
più veloci scendendo in linea retta
vadano addosso agli altri più leggeri
e da questi urti nasca il movimento
che genera le cose: ma sarebbe
230 un grave errore. Quando i corpi cadono
attraversando l’acqua o l’aria tersa
lo fanno, certo, andando più veloci
o più lenti in base al loro peso
poiché il corpo dell’acqua e la natura
rarefatta dell’aria non riescono
a opporre uguale resistenza a tutto,
ma cedono di più a ciò che più pesa.
235 Invece il vuoto mai, in nessun luogo
e da nessuna parte può arrestare
una cosa che cade; deve cederle
all’istante poiché così richiede
la sua natura. Tutto ciò che cade
nella quiete del vuoto ha dunque uguale
velocità, qualunque sia il suo peso.
240 Giammai dall’alto i corpi più pesanti
travolgeranno quelli più leggeri
o causeranno gli urti e i mutamenti
grazie ai quali ogni cosa è generata
dalla natura. Perciò, dico ancora,
occorre una leggera deviazione
degli atomi, ma minima davvero,
245 affinché non si creda che pensiamo
dei moti obliqui, che l’osservazione
della realtà dimostrerebbe falsi.
È cosa manifesta e nota a tutti
che cadendo dall’alto nessun peso
per quanto è in sé può andare obliquamente.
Questo fin dove arriva il nostro sguardo.
Chi può dire però che non vi siano
250 scarti che non possiamo percepire?