L'insieme della materia permane uguale

_libro secondo/294-333

La materia in tutta la sua massa
non è mai stata più compatta di ora
295 e mai ha avuto interstizi maggiori:
nulla infatti si aggiunge per accrescerla
e nulla se ne perde. Ed è per questo
che il moto attuale degli atomi è uguale
a quello che in passato li agitava
e uguale resterà anche in futuro;
300 ciò che nasceva un tempo nasce adesso
sotto le stesse condizioni, e cresce
e giunge alla sua piena fioritura
per quel che la natura gli ha assegnato.
Né esiste forza che possa mutare
l’insieme delle cose: non c’è un luogo
fuori di esso in cui possa fuggire
305 parte della materia o da cui possa 
irrompere una qualche nuova forza
e trasformare tutto l’universo
mettendone in subbuglio i movimenti.
Non desti meraviglia poi che mentre
gli atomi primi sono in movimento
310 il tutto sembra starsene in gran quiete
a eccezione dei corpi che si muovono
per propria iniziativa. La natura
degli atomi è al di sotto della soglia 
di ciò che è percepibile dai sensi;
gli atomi si nascondono alla vista
e così accade anche ai loro moti.
315 Del resto anche le cose che vediamo
quando sono lontane spesso celano
i loro moti. Spesso sopra i colli
le pecore si pascono dei prati 
abbondanti e si muovono chiamate
dall’erbe tutte fresche di rugiada
320 e giocano ben sazi gli agnellini 
spingendosi tra loro dolcemente;
a noi che la guardiamo da lontano
la scena appare vaga,  quasi come
se del bianco posasse sopra il verde
del colle. Grandi schiere di soldati
si lanciano nel campo simulando
la battaglia;(1) il bagliore delle armi
365 si leva fino al cielo e tutt’intorno
ne risplende la terra. Come un tuono
s’alza il rumore dei passi dal suolo.
Percosse dal fragore le montagne
circostanti rilanciano le voci
fino alle stelle. Volteggiano ai lati
i cavalieri e irrompono ad un tratto
330 nel campo con un impeto terribile.
E tuttavia a chi guardasse la scena
stando su monti lontani i soldati
sembrerebbero fermi nella luce.

(1) Torna l'immagine della simulazione della battaglia, che abbiamo già incontrato nel prologo (vv. 40 segg.)